I lavoratori espongono quotidianamente la loro salute ed il loro benessere a numerosi rischi che finiscono per incidere sulla loro vita lavorativa. Nel 2015 si sono verificati in Europa poco più di 3.2 milioni di incidenti non mortali, vale a dire lesioni, distorsioni e tensioni, che hanno portato gli operatori ad un generale assenteismo dalla loro posizione lavorativa (fonte: Eurostat, “Accidents at work statistics” ).
Tra queste lesioni, i disturbi muscolo scheletrici (DMS) sono le malattie professionali più comuni in Europa. Secondo la relazione di Eurofund (2015), il 61% dei lavoratori europei è soggetto a movimenti ripetitivi di braccia e mani, il 33% allo spostamento di oggetti pesanti e carichi, il 20% all’uso di macchine altamente vibranti. Questo scenario prevede che fratture e dislocazioni siano frequenti e possano colpire nella maggior parte dei casi il collo, le spalle e la schiena degli operatori (fonte: Eurofound, “Sixth European Working Conditions Survey – Overview report” ).
Davanti a tali numeri è impossibile restare indifferenti e le aziende dovrebbero perseguire ed applicare tutti i requisiti necessari per preservare il benessere dei propri dipendenti, in modo da ottenere un aumento della produzione e della soddisfazione personale, oltre a promuovere la salute e la sicurezza dei lavoratori stessi.
Ecco perché entra in gioco l’ergonomia.
Cos’è l’ergonomia?
L’ergonomia (o fattori umani) è la disciplina scientifica che studia l’interazione tra l’uomo e gli altri elementi di un sistema ed applica teorie principi dati e metodi al progetto con lo scopo di accrescere il benessere dell’uomo e la performance complessiva del sistema (IEA, 2000).
Dal greco “ergo” (lavoro) e “nomos” (diritto, regola), la scienza dell’ergonomia studia tutte le prestazioni lavorative direttamente collegate alle finalità delle operazioni di lavoro, delle attrezzature e dell’ambiente in cui l’operatore agisce.
Questa scienza concentra l’attenzione sull’interazione tra l’utente ed i prodotti utilizzati in un sistema specifico. A questo proposito, i ricercatori di Ergonomia affrontano tre diverse prospettive:
- Aspetti fisici: riguardano lo studio di elementi anatomici, antropometrici, fisiologici e biomeccanici. Tutti questi elementi si riferiscono alla relazione tra le persone ed i sistemi, focalizzando l’attenzione sulle attività fisiche. Questi aspetti riguardano lo studio delle posture, mantenute dalle persone durante le loro attività lavorative, ma anche la manipolazione degli strumenti, la salute, la sicurezza e la disposizione delle attività.
- Elementi cognitivi: questi elementi seguono lo studio dei processi mentali, della consapevolezza e dell’elaborazione delle informazioni non appena l’essere umano si interfaccia con il sistema. Lo studio di questi elementi si traduce nell’analisi delle conseguenze logiche legate alla consapevolezza degli stimoli, alla comprensione del segnale, all’attivazione dei comandi e alle regolazioni dei sistemi, tutte effettuate dall’operatore.
- Aspetti organizzativi: riguardano l’ottimizzazione dei sistemi socio-tecnici, delle strutture organizzate, delle strategie e delle politiche che sono alla base dell’attività degli utenti. Questa categoria comprende il tempo, i metodi, la progettazione del lavoro, le relazioni, l’atmosfera e la comunicazione.
Per quanto riguarda la prospettiva fisica, il Gruppo IPC ha rilevato il verificarsi di un disagio rilevante da parte degli operatori a causa dell’utilizzo del manico dello strizzatore, in particolare della leva.
Partendo dall’analisi di alcuni carrelli leader della gamma IPC, il Gruppo ha lavorato alla realizzazione dell’innovativo strizzatore KINETIC con l’obiettivo di rispondere a questa domanda:
Come migliorare la leva utilizzando criteri ergonomici?
Analizzando lo stato dell’arte di alcuni dei migliori carrelli IPC dotati di strizzatore, è stato evidenziato che il loro utilizzo è la causa di:
- posizione incongrua del polso;
- postura rigida;
- uso scorretto dell’impugnatura.
A causa dell’evidente disagio dimostrato dal nostro personale e dai nostri dipendenti, legato all’uso del manico strizzatore, IPC ha deciso di migliorare e sviluppare attrezzature ordinarie in linea con i più moderni standard ergonomici internazionali.
Concentrandosi sul design, sulla maniglia e sull’angolo di piegatura del tubo, particolare attenzione è stata posta su:
- posizione di strizzatura;
- posizione della mano.
L’obiettivo è stato quello di sviluppare l’uso del manico strizzatore in modo da renderlo più pratico e maneggevole.
Infatti, il KINETIC di IPC assicura una strizzatura del mop più efficiente poiché:
- la posizione della maniglia facilita le operazioni, garantendo all’operatore una postura naturale;
- la maniglia è “libera” di ruotare a 360° permettendo così di mantenere costanti le caratteristiche ergonomiche;
- il diametro del manico assicura all’operatore di avvolgere l’utensile con la mano opposta al pollice, in modo da utilizzare il muscolo dell’avambraccio;
- la forma dell’impugnatura non è rotonda come le comuni impugnature ma quadrangolare per meglio assecondare l’anatomia della mano dell’operatore.
Inoltre, l’utente può mantenere una posizione neutra del polso durante l’esecuzione dei compiti.
E gli altri prodotti IPC?
Tutti i prodotti IPC si prendono cura dei requisiti ergonomici, come ad esempio:
Questa “piccola, grande lavasciuga” è dotata di una maniglia regolabile attraverso la quale l’operatore può raggiungere tutte le aree da pulire, caricando e parcheggiando la macchina anche in piccoli spazi come il bagagliaio di un’autovettura.
Con il sistema di asciugatura al contrario, questa “mini” lavasciuga pavimenti garantisce una rapida asciugatura in tutte le sue direzioni, anche in azione inversa, con movimenti facili ed intuitivi.
Entrambi i modelli sono dotati di un’impugnatura pieghevole e regolabile che consente una buona posizione di lavoro, un facile trasporto e stoccaggio.
Il design ergonomico li rende facili da trasportare e le maniglie di cui sono dotati permettono di afferrare il tubo e la maniglia con una sola mano, mentre l’avvolgimento del cavo è integrato alla maniglia.
Semplici, veloci e maneggevoli, le soluzioni della gamma Cleano sono pensate per risolvere le esigenze di pulizia dei vetri. Il prodotto è dotato di aste telescopiche in alluminio anodizzato con dispositivo di bloccaggio a scatto e snodo che permettono di raggiungere i punti più difficili, fino a 5 metri da terra.
Facile da usare, leggero, compatto e maneggevole, il Cleano è in grado di pulire angoli stretti da qualsiasi angolazione, lavando ed asciugando tutte le superfici e riducendo in modo significativo i tempi operativi.
Non c’è dubbio sulla rilevanza che l’ergonomia ha sia in fase progettuale dei prodotti che in fase di utilizzo; come pure essa debba essere integrata nel business e nei sistemi di gestione aziendali. I più recenti studi hanno infatti evidenziato che l’applicazione di standard ergonomici hanno sensibilmente ridotto gli incidenti con DMS, portando un miglioramento generale della sicurezza e del comfort dei lavoratori.
Inoltre, c’è un rapporto direttamente proporzionale tra l’applicazione dell’Ergonomia ed il miglioramento della qualità del processo produttivo: se gli operatori sono soddisfatti e felici, le loro prestazioni migliorano visibilmente.